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"Persone, luoghi e vicende sono plausibili e anche se si potrebbe obiettare che è facile riconoscere subito i 'buoni' dai 'cattivi'; come in tutte le storie ambientate nel secolo scorso, nel Meridione, è la povertà a farla da padrone, condizionando i comportamenti di uomini e donne che affrontano i propri destini in maniera opposta, a secondo di come un Caso che molti chiamano Provvidenza, li faccia nascere in un palazzo o in una povera casa...". L'immagine in copertina è firmata dal fotografo Daniele Dax Paladini. Persone, luoghi e vicende sono plausibili e anche se si potrebbe obiettare che è facile riconoscere subito i 'buoni' dai 'cattivi'; come in tutte le storie ambientate nel secolo scorso, nel Meridione, è la povertà a farla da padrone, condizionando i comportamenti di uomini e donne che affrontano i propri destini in maniera opposta, a secondo di come un Caso che molti chiamano Provvidenza, li faccia nascere in un palazzo o in una povera casa... In sostanza, questo romanzo va letto proprio come una ennesima condanna a quelle ingiustizie sociali che, nella nostra letteratura, formano un poderoso filone che va dal Verga a Silone, comprendendo poi tutti gli scrittori dell'immediato dopoguerra, attenti e partecipi di una 'questione Meridionale' mai risolta. (dalla prefazione di Raffaele Polo)